Orione

è il mobile più apprezzato dalla critica ed è stato selezionato
dal Direttore del mensile AD ARCHITECTURAL DIGEST
Architetto Ettore Mocchetti per essere presente alla mostra
celebrativa dei 150 anni della Repubblica dal titolo
“La casa degli Italiani 1861/2011”
AD TRENT’ANNI DI STILE (una grande mostra).

Orione

è il mobile più apprezzato dalla critica ed è stato selezionato
dal Direttore del mensile AD ARCHITECTURAL DIGEST
Architetto Ettore Mocchetti per essere presente alla mostra
celebrativa dei 150 anni della Repubblica dal titolo
“La casa degli Italiani 1861/2011”
AD TRENT’ANNI DI STILE (una grande mostra).

Il primo mobile da me disegnato fu un cassettone ideato come un contenitore che doveva essere idoneo  a far sì che potesse essere dipinto. Furono quattro cassettoni identici dipinti da Carlo Bertocci, Paolo Fiorentino, Massimo Livadiotti e Salvo Russo per la mostra dal titolo “Mobili in una stanza” che si tenne nella Galleria “Il Polittico” in Roma nel 1994.

La mostra fu accolta con successo dalla critica e dal pubblico. Per la loro unicità i quattro cassettoni entrarono a far parte delle collezioni di Nicola e Paolo Bulgari. In un viaggio a Venezia durante la Biennale di Arte, navigando nel Canal Grande, nacque l’ispirazione di realizzare delle scatole di arredamento ispirate alle architetture (cupole e campanili) veneziane. Successivamente le nuove scatole presero le sembianze di  architetture romane

Il successo della mostra e il desiderio degli artisti di confrontarsi con superfici e volumi diversi dalla tela mi stimolarono ad ideare una serie di nuovi mobili e oggetti per una seconda mostra che si realizzò  nello stesso spazio nel 1996 da titolo “L’Oggetto, il Mobile , l’Interno”. In questa seconda mostra  furono  realizzare  le sedie “Mezza Luna” e “Quarto di Luna”, una consolle, un tavolo, un paravento, lampade e le scatole come architetture. In questo evento gli artisti, che si confrontarono con le nuove forme, furono diciannove.

In occasione di eventi espositivi legati al designer italiano negli USA, dove ho presentato i pezzi della collezione dei mobili dal nome “Astri” nelle città di Chicago (2000) e Los Angeles (2001), le scatole “Roma” furono ospitate nelle vetrine dei negozi di gioielleria della BVLGARI ed esposte a supporto dei gioielli delle loro collezioni. Le scatole “Roma”, a distanza di tempo, sono ben visibili nel film di Woody Allen “To rome with love” (2012) all’interno della Suite Designer del St. Regis Grand Rome. Il primo mobile, non dipinto, con  la presenza della sfera, sfera che diventa protagonista dei miei mobili, lo disegnai perché ebbi una richiesta, da parte di una persona amica,  di pensare ad una cassettiera che come collocazione doveva avere la camera della sua bambina. La sfera per me rappresentava la “palla” pensata come gioco, il giocattolo di primaria importanza per un bambino. Così nacque il primo mobile della collezione Astri, che ha come nome “Le Lune”.

La scelta della sfera come primo oggetto di gioco dei bambini, divenne il lite motif delle creazioni. La sfera, sempre presente in un numero significativo, dà ritmo e la foglia d’oro dà preziosità e luce, la luce da me associata agli astri nella galassia. La sfera come punto di luce e la luce degli astri mi portò ad associare le creazioni, che si andavano realizzando, agli astri. Ciò motivò la scelta del nome della collezione, composta di diversi pezzi che hanno i nomi di: Orione, Marte, Oberon, Colonna Stellare, Anfora Aurea, Pianeti, Olympus, Vega, etc.

I mobili sono stati sempre considerati dagli addetti ai lavori come “mobili scultura” e “mobili d’artista”. Questa associazione è dovuta soprattutto al fatto che sono esclusivamente di realizzazione artigianale, come pezzi unici o a tiratura limitata, per forma, colore e materiali. Alcuni pezzi come il porta cd “Pianeti” hanno incrociato anche la scultura di Alberto Mingotti con i volti che cantano, ascoltano e fischiano.

Successivamente anche le scatole furono accostate alla scultura e nacquero le “scatole di artista” che sono state anche inserite nelle preziose dimore del St.Regis Grand di Roma.

I mobili sono stati sempre considerati dagli addetti ai lavori come “mobili scultura” e “mobili d’artista”. Questa associazione è dovuta soprattutto al fatto che sono esclusivamente di realizzazione artigianale, come pezzi unici o a tiratura limitata, per forma, colore e materiali. Alcuni pezzi come il porta cd “Pianeti” hanno incrociato anche la scultura di Alberto Mingotti con i volti che cantano, ascoltano e fischiano.

Successivamente anche le scatole furono accostate alla scultura e nacquero le “scatole di artista” che sono state anche inserite nelle preziose dimore del St.Regis Grand di Roma.

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